Coloro che hanno scritto gran parte della storia di Firenze
Ovunque tu vada quando ti trovi a Firenze, ti imbatterai - volente o nolente! - in tracce lasciate in eredità dalla famiglia de' Medici nel corso dei sei secoli del loro dominio sulla città. Che tu sia un esperto di storia o no, finirai comunque per imparare qualcosa su questa potente casata, il cui segno è evidente un pò ovunque in città, persino ai giorni odierni. Per cui, chi erano questi famosi Medici?
Detto in poche parole, erano una famiglia di uomini e donne molto astuti ed intelligenti e ferrati in materia politica: riuscirono ad acquisire potere ed influenza in modo apparentemente riservato. Piano piano,tutto ciò li guidò verso una smisurata fortuna economica, con la quale riuscirono a fondare una banca - ed a fare ancora più soldi!
Usarono il loro patrimonio economico per consolidare ed espandere il proprio potere e la propria influenza nel corso dei secoli, non soltanto a Firenze, ma anche in Italia ed in Europa, tanto che - ad un certo punto - si diceva fossero la famiglia più ricca d'Europa. Furono anche grandi mecenati delle arti e delle lettere e fu proprio grazie al loro costante contributo che Firenze riuscì ad essere sempre uno dei luoghi di fermento artistico e letterario più importanti d'Europa durante tutto il Rinascimento, motivo che attirò moltissime persone in città e per cui la loro influenza è, ancora oggi, molto tangibile in quella che - di diritto, dunque - assunse piano piano il titolo di Città del Rinascimento per antonomasia.
Non cercherò, ovviamente, di offrirti un racconto dettagliato della storia di questa potente casata, ma credo che conoscere alcuni dettagli possa aiutarti a visitare e a comprendere al meglio Firenze. Ho pensato di dar vita a questa introduzione sulla storia della famiglia de' Medici cominciando dai membri principali e dagli evidenti segni che hanno lasciato in città, sperando di rendere più interessante la tua visita di Firenze.
Pronto? Partiamo!
Le origini
Le origini dei Medici sono da ricondurre alla valle del Mugello posta proprio a nord di Firenze, dove venivano menzionati in un documento dell'anno 1230. La villa medicea di Cafaggiolo era, infatti, la casa che la famiglia possedeva nel Mugello, ubicata a due passi dall'odierno Barberino del Mugello; questo ci fa capire che i Medici non appartenevano ad una delle famiglie nobili fiorentine, fatto di fondamentale importanza, perchè la loro ascesa al potere e l'influenza che riuscirono a guadagnare risuonò, dall'altro lato, come una questione alquanto complessa per le altre famiglie di Firenze, che fino a quel momento avevano avuto il controllo totale della politica e dell'economia cittadina.
L'ascesa al potere: Giovanni di Bicci
Nel corso del tardo 14° secolo, Giovanni de' Medici (detto anche Giovanni di Bicci) dette vita alla banca della famiglia de' Medici a Firenze e fu proprio grazie a questo ruolo influente che fu invitato a governare nell'allora Signoria di Firenze, ovvero il governo della città durante l'epoca medievale e rinascimantale, i cui membri venivano scelti tra quelli delle corporazioni fiorentine. E' importante sapere che, in quanto città commerciale, le corporazioni del commercio gestivano la città attraverso questa Signoria, che in sostanza può esser descritta come un consiglio fatto di nove membri eletti tra quelli eleggibili delle corporazioni, di cui sei scelti tra quelle maggiori e due tra quelle minori; il nono sarebbe stato il Gonfaloniere di Giustizia. I nove eletti governavano per soli due mesi e si stabilivano all'interno di Palazzo Vecchio - che, all'epoca, si chiamava Palazzo della Signoria - in modo da evitare, durante questi due mesi di carica ufficiale, di subire eventuali influenze e corruzioni.
Fu proprio grazie all'elezione di Giovanni come membro della Signoria che egli, e la sua famiglia di conseguenza, cominciò ad acquisire influenza e ad avere dei sostenitori; l'importanza dei Medici a Firenze cominciò a crescere molto rapidamente, nonostante Giovanni non si trovasse, in realtà, in una vera e propria posizione politica di potere ed il suo interesse negli affari della città riguardasse solamente l'impatto che questi potevano avere sull'economia della famiglia, ovvero la banca appena creata e l'industria della lana. Erano ancora molto meno prominenti di altre importanti famiglie di Firenze, come ad esempio gli Strozzi o gli Albizzi, ma l'appoggio dato al Papa a Roma fu una mossa alquanto saggia. I papi fecero della banca de' Medici la loro banca ufficiale e questo fu forse il passo cruciale che contribuì ad aumentare smisuratamente il potere e la ricchezza della casata medicea.
Ma la popolarità di Giovanni, soprattutto tra la gente comune, fu favorita anche grazie ad un altra mossa importante: nonostante fosse un ricco proprietario terriero, nel 1426 andò contro il proprio interesse e quello degli altri appartenenti alla sua classe (i nobili ricchi) in favore dei poveri, votando per dar vita ad una tassa sulla proprietà che potesse riempire le casse della città.
In un'epoca in cui le corporazioni (o arti) di Firenze sponsorizzavano opere d'arte tramite donazioni cospicue da parte di cittadini privati - come la costruzione di luoghi tipo l'Ospedale degli Innocenti (allora, l'orfanotrofio della città) e le Porte del Paradiso per il Battistero, realizzate dal Ghiberti - Giovanni commissionò al Brunelleschi la ristrutturazione della Chiesa di San Lorenzo. Doveva diventare la chiesa della famiglia, ma Giovanni morì prima del suo completamento, lasciando l'incarico a suo figlio prima e a suo nipote dopo. Le Cappelle Medicee dietro San Lorenzo sono la cripta della famiglia de' Medici.
Il 5° secolo: solo 3 generazioni per arrivare al comando di Firenze
Il figlio di Giovanni, Cosimo, fu saggiamente "addestrato" da su padre ad espandere ed a mantenere l'influenza ed il potere della famiglia da un lato, e la ricchezza della loro banca dall'altro. Il nipote di Cosimo, Lorenzo, non solo portò avanti gli interessi della casata, ma li accrebbe notevolmente. Cosimo è conosciuto come il Pater Patriae, ma anche con l'appellativo de "Il Vecchio", mentre Lorenzo si meritò l'appellativo di "Il Magnifico".
A questo punto, fermati un attimo e rifletti: in sole 3 generazioni, i Medici sono passati dall'essere una famiglia ipoteticamente quasi sconosciuta al diventare i signori ufficiosi della città-stato di Firenze (ho tralasciato di menzionare Piero, figlio di Cosimo e padre di Lorenzo, perchè non godeva di ottima salute, motivo per cui non si interessò mai più del necessario nè alla politica, nè agli affari di famiglia: fu all'elmo della famiglia per soli 5 anni).
Cosimo divenne Gran Maestro nel 1434, ancora una volta un ruolo di potere non ufficiale per la città di Firenze. I Medici non vennero eletti, ma fecero affidamento sul loro potere finanziario e sul controllo del processo di selezione per gli incarichi di quella che, nel frattempo, era diventata la Repubblica di Firenze, per stabilire il loro dominio. Fu così che dovettero aspettare il 1531 per poter acquisire il titolo ufficiale di Granduchi di Toscana ed il controllo - formale - della situazione politica, il che permise loro di abolire ogni vestigio dell'allora Repubblica a Firenze.
Ma facciamo un passo indietro e concentriamoci un momento su Cosimo: grazie alla sua esperienza in ambito commerciale, riuscì ad espandere il patrimonio di famiglia e, allo stesso tempo, a spenderne una buona parte come sponsor artistico e culturale per la città; senza Cosimo, Firenze non sarebbe quella che noi tutti conosciamo ed apprezziamo oggi. Commissionò a Michelozzo Michelozzi la realizzazione di Palazzo Medici (conosciuto anche come Medici-Riccardi) e finanziò artisti come Fra Angelico, Fra Filippo Lippi e Donatello. Fu proprio lui a commissionare al Brunelleschi il completamento della cupola della Cattedrale; fondò la prima biblioteca pubblica della città in San Marco, di rilevante importanza per il movimento letterario umanista di Firenze durante il periodo rinascimentale. Promosse con estremo piacere il tentativo di dare nuova luce alle civiltà greche e romane attraverso la letteratura, assicurandosi che suo nipote, Lorenzo, avesse un'ottima educazione e formazione in ambito letterario. Cosimo, di fatto, ebbe un'inestimabile influenza sulla vita intellettuale del Rinascimento.
Arriviamo allora al nipote: Lorenzo Il Magnifico seguì le orme di suo nonno e divenne uno dei massimi promotori delle arti e della cultura a Firenze: finanziò artisti come il Botticelli e Michelangelo, il cui talento avrebbe potuto anche non essere riconosciuto se fossero vissuti in un altro periodo ed in qualsiasi altro posto. Si può affermare con tutta onestà che Lorenzo fu il meno dotato di talento per gli affari di famiglia, quelli bancari, dato che la banca collassò durante il suo governo a causa di prestiti mal gestiti.
L'erede di Lorenzo, ovvero il figlio più grande, Piero, detto "lo Sfortunato o il Fatuo", sperperò il restante patrimonio della famiglia e causò il crollo della casata medicea nel 1494. Fortunatamente, il secondo figlio di Lorenzo, Giovanni, divenne nel frattempo Papa Leone X e dette nuova vita a Firenze meno di 20 anni dopo. Nel 1537, quando il primo duca di Firenze, Alessandro de' Medici (un cugino) fu assassinato, il ramo "più vecchio" della famiglia si estinse ed il potere passò nelle mani di quello "più giovane", ovvero di quei membri che discendevano da Lorenzo Il Vecchio (fratello di Cosimo II), dando vita al regno di Cosimo I, conosciuto anche come Cosimo il Grande e Granduca di Toscana.
Con questo, termino la prima parte della mia introduzione all'ascesa al potere della famiglia de' Medici, continuerò in un prossimo articolo a parlare di Cosimo Il Grande.
Le prossime tappe: Firenze sulle orme di...?
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