Preparati a rimanere estasiato!
In una città come Firenze, conosciuta in tutto il mondo per le sue sorprendenti opere d'arte, per la sua architettura monumentale ed il suo ricco patrimonio storico-culturale, si tende spesso a dimenticare la naturale bellezza che si cela tra un palazzo ed una villa, giardini nascosti e quasi segreti, parchi magnifici. E anche quando ci vengono in mente, i primi a cui si pensa sono il Giardino di Boboli, il colorato Giardino delle Rose e dell'Iris o l'Orto Botanico.
La magia del silenzio e la sorprendente architettura dei Giardini Bardini sembrano, troppo spesso, perdersi nella lista dei numerosi luoghi da visitare quando si è in vacanza a Firenze.
Sorprendentemente sconosciuto, e troppo spesso quasi deserto, questo giardino di 4 ettari è stato recentemente sottoposto a manutenzione affinchè potesse riacquisire - almeno in parte - il suo antico splendore; oggi, sta lentamente tornando a far parte dei luoghi da visitare sia da parte dei fiorentini stessi, sia da parte dei turisti: coloro che si trovano a Firenze per la prima volta molto probabilmente non avranno tempo di inserirlo tra i must da visitare, ma coloro che vi tornano per la seconda (e terza, quarta, quinta...) volta non possono non farci almeno un salto. In un'ora riuscirai a visitarlo tutto facilmente e senza troppa fretta, perchè è proprio questo che merita questo giardino, un pò di tempo per una passeggiata tranquilla, per un pò di pace per il corpo e la mente.
Presto al mattino o sul far della sera
La mia prima volta al giardino non poteva essere più impressionante. Sono arrivata praticamente quando ha aperto (8.15) in una calda ed assolata mattina di aprile. La posizione della terrazza, affacciata sull'Arno e sulla città che si stava appena risvegliando, formava una sorta di "bozzolo": qui la mia unica compagnia erano il cinguettìo degli uccellini e qualche occasionale farfalla che svolazzava qua e là.
I primi fiori, appena sbocciati, stavano già ornando il giardino ed il tunnel di glicini stava già dando spettacolo con la sua colorata ed affascinante bellezza. Era il momento perfetto per ammirare lo stile barocco della scalinata ed i piccoli giardini stagionali su ogni terrazza.
La scalinata barocca, arricchita dai fondali a mosaico e dalle sei fontane, è la parte più pittoresca del giardino, con la sua vista panoramica sulla città.
Poi mi sono girata ed il profilo di Firenze si estendeva da sinistra a destra: ero abbastanza vicina da poter vedere i dettagli dei principali monumenti e delle opere d'arte, ma la distanza riusciva comunque a smorzare il rumore del tram-tram quotidiano della città. Ogni volta che salivo di livello, si aprivano davanti ai miei occhi vedute sorprendenti di Firenze, incorniciate dagli alberi in fiore del giardino. Non c'è dubbio che i panorami sono uno dei punti forza del giardino.
Giardini con vista su Firenze
Per trovare le due entrate del Giardino Bardini, dovrai avventurarti verso l'Oltrarno: una è ubicata in via dei Bardi 1r, vicino al Museo Stefano Bardini e a Ponte alle Grazie. Se pensi di dover cercare un'area verde o un pittoresco cancello, ti sbagli: da quest'ingresso, entrerai inizialmente in un edificio dove troverai la biglietteria, per poi prendere un ascensore che ti condurrà fin ai giardini; uscendo dall'ascenore, ti lascerai Firenze dietro le spalle, per cui girandoti ti troverai dinanzi ad una vista mozzafiato sui tetti rossi della città e sul fiume Arno.
L'altra entrata è da Costa San Giorgio 2, proprio accanto alla Fortezza Belvedere, alla Collina Montecuccoli, alle mura medievali ed all'uscita dei Giardini di Boboli. L'accesso da questa parte è molto comodo, dato che il biglietto d'entrata è valido anche per il Museo degli Argenti, la Galleria del Costume, il Museo della Porcellana ed il Giardino di Boboli; l'entrata a Villa Bardini invece, dove troverai diverse mostre temporanee, prevede un biglietto separato.
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C'erano una volta i giardini...
Tutto è cominciato con un frutteto. In epoca medievale, i giardini erano graziosi, ma avevano di solito uno scopo più pratico ed una posizione, proprio come questa, appena fuori le mura cittadine, fondamentale con tutta probabilità per supplire alla necessità di cibo della famiglia. La terra dove oggi si estende il giardino, così come parte della collina, apparteneva alla famiglia Mozzi - vi è un documento che fa riferimento ad un giardino addirittura nel 1259.
La famiglia Mozzi perse i suoi possedimenti, per poi riacquisirli ancora nel tardo XVI° secolo fino al 1880, quando anche l'ultimo membro della famiglia morì. Finchè fu di loro proprietà, il giardino fu continuamente modificato ed abbellito con nuove statue e fiori; fu acquistato persino il terreno contiguo, dove oggi si trova la Kaffeehaus e la grotta sottostante. Dopo l'estinzione della famiglia, il tutto fu comprato da Carolath Benten che conferì al giardino un aspetto "vittoriano".
Fu soltanto quando Stefano Bardini, da cui il giardino trae il suo nome, entrò in possesso dell terra e della villa che il tutto cominciò ad assumere la forma attuale. Sfortunatamente, però, queste ultime modifiche causarono la perdita di quegli aspetti medievali che lo caratterizzavano, ma non si può negare che, dall'altro lato, ci hanno regalato un'opera d'arte indiscussa ed unica nel suo genere. Il mix di stili presenti oggi creano un giardino dal fascino incantevole da esplorare in ogni suo angolo.
I giardini furono lasciati a suo figlio che, alla sua morte, li ha donati al comune di Firenze, il quale li ha trascurati lasciandoli crescere allo stato selvaggio ed in orribili condizioni fino all'anno 2000, quando sono stati sottoposti ad un'importante opera di ristrutturazione che li ha portati nuovamente in vita.
Punti forza dei giardini
Riaperti al pubblico solo qualche anno dopo, questi giardini oggi vantano azalee dai colori brillanti, viburni, camelie, rose, iris ed oltre 60 varietà di ortensie, oltre ad un giardino più "funzionale" con un'ampia collezione di alberi da frutto tipici toscani.
Senza ombra di dubbio, la parte più spettacolare del giardino rimane la scalinata barocca ed il tunnel di glicini, che conducono entrambi alla Kaffeehaus ed al ristorante. La scalinata, costruita nel XVII° secolo, è stata adornata con statue e fontane alla fine del XVIII° secolo ad opera di Giulio Mozzi. Dalla terrazza panoramica di fronte al ristorante, si può ammirare un panorama mozzafiato sulla città di Firenze; vicino, si trovano sei fontane decorate con mosaici ed una colorata varietà di rose, iris, ortensie ed altre piante decorative.
Anche la loggia del Belvedere è opera di Stefano Bardini; allargando i due piccoli padiglioni dell'antica Kaffeehaus nel XVIII° secolo e collegandoli con colonne in arenaria di Pistoia, creò un meraviglioso finale alla scenografia imposta dalla scalinata.
Alla sommità del giardino si trova la Fontana del Drago, che conferisce a questa parte del parco un aspetto da "giardino anglo-cinese", con un canale che scorre su un lato. Quest'area faceva parte dei possedimenti di Jacques Louis Le Blanc all'inizio del XIX° secolo, che trasformò la parte a bosco da lui acquistata nell'odierno "giardino anglo-cinese", per circondare la villa, oggi parte di Villa Bardini, anch'essa posseduta dalla famiglia Le Blanc.
Il drago della fontana alimenta il canale che fu ristrutturato prima della riapertura dei giardini e che scorre lungo il giardino all'inglese, arricchito con statue e piante in fiore. La presenza di un canale è una caratteristica abbastanza unica per i giardini fiorentini. Sull'altro lato del giardino si trova Villa Bardini, il cui viale d'accesso si apre su uno stupendo panorama del giardino, della scalinata e dello spettacolo offerto dai glicini.
Il terzo giardino all'interno del Giardino Bardini (chiamato anche Il Giardino dei tre Giardini), è un tipico parco agricolo toscano con alberi da frutta tra cui peri, susini, peschi e ciliegi:
una collezione di antichi alberi da frutto tipici dei giardini toscani, oltre a 4 specie di coltivazioni non tradizionali: alberi da frutto che crescono a spalliera, su un unico stelo, ruspanti e nani
Il Giardino Bardini è stato accolto all'interno del "European Garden Heritage Network" (conosciuto anche come EGHN), nella selezione dei giardini da visitare in Europa e la loro pagina web offre una descrizione molto dettagliata del giardino.