Scoperte e massacri: Ardengo Soffici e le Avanguardie a Firenze
Galleria degli Uffizi, 27 settembre – 8 gennaio 2017
La maggior parte delle persone non avranno mai sentito parlare di Ardengo Soffici a meno che non siano, in qualche modo, “dentro il mondo dell’arte”. Soffici, pittore toscano ed intellettuale del 20esimo secolo, era anche un critico d’arte ed uno scrittore che ha giocato un ruolo chiave nel rinnovo e l’ammodernamento della cultura e dell’arte italiana nei primi decenni del 1900. Ad esempio, ha organizzato la prima mostra italiana dell’Impressionismo a Firenze nel 1910 che comprendeva opere di Cézanne, Degas, Renoir, Monet, Pissarro, Gauguin e Van Gogh e 17 sculture di Medardo Rosso la cui opera non era mai stata così ampiamente in mostra in Italia.
Egli sembra essere stato un personaggio controverso, focalizzando l’attenzione sulle opere d’arte con l’adozione di toni molto forti e decisi nei suoi pareri. Questa mostra prende ispirazione da una raccolta di saggi di Soffici chiamati Scoperte e massacri. Scritti sull’arte pubblicati nel 1919 a Firenze da Attilio Valecchi. I saggi hanno segnato un momento di svolta nell’era dell’arte, tra l’avanguardia europea ed il “ritorno all’ordine”.
La mostra è organizzata in ordine cronologico con gli eventi e le opere che hanno inciso Soffici dalla giovane età di 19 a Firenze, poi durante il suo tempo a Parigi come un giovane di 20 anni dove si trovava in compagnia di altri artisti e dove ha lavorato nelle riviste di società. Scoprendo il lavoro degli impressionisti e post-impressionismo durante quel tempo, come Paul Cézanne e Medardo Rosso, ha scritto saggi che poi hanno introdotto questi artisti in Italia. La visione critica degli artisti hanno poi ispirati altri di quel periodo. Ad esempio, secondo Soffici, Cézanne non era un membro di spicco dell’impressionismo ma o aveva pure superato, e veramente diventato un precursore di Picasso. La mostra continua a mostrare altri artisti Soffici ha particolarmente ammirato e criticato, così in mostra troverete ulteriori opere di Picasso, Georges Braque, El Greco e de Chirico per citarno solo alcuni esempi.
La mostra segna un interessante riflessione e vista nella vita di un artista che non solo crea arte, ma che la studia ed così immerso in esso che crea dialogo con artisti del passato e attuali. Proprio l’arte e lo stile di Soffici è stata influenzata dal lavoro di altri, e attraverso una vita si possono vedere i cambiamenti ed i pilastri. Per chi vuole andare oltre la semplice ammirazione e l’apprezzamento della bellezza di un dipinto o un pezzo di opere d’arte, la mostra segna l’opportunità di immergersi completamente nella vita di un artista di solo poco tempo fa.
Per esperienza personale, è spesso difficile immergersi nella mostra temporanea presso la Galleria degli Uffizi dopo aver già trascorso più di un’ora a visitare ed ammirare le principali sale del museo. Ma, se apprezzate la storia e l’evoluzione dell’arte nel corso degli ultimi secoli, cercate di programmare almeno mezz’ora del vostro tempo agli Uffizi per fermarvi e vedere la mostra su Ardengo Soffici dopo sala 83 al primo piano.