La Villa della Petraia è una suggestiva costruzione medicea collocata su una terrazza panoramica alle porte di Firenze nella piccola frazione di Castello. Dal suo belvedere si dominano il ricco giardino sottostante e la famosa città del giglio.
L’immobile ebbe come primi possidenti la famiglia Brunelleschi; ceduta poi a Palla Strozzi nel 1422, nella prima metà del secolo successivo la villa subì il passaggio di proprietà dalla famiglia Salutati ai Medici.
Fu proprio il Cardinale Ferdinando, divenuto Granduca nel 1587, che trasformò radicalmente la struttura da edificio signorile a residenza principesca. Tutto il progetto fu realizzato attorno alla torre centrale del quattordicesimo secolo che fu convertita in belvedere, ma i cambiamenti più significativi avvennero nel giardino.
Lo spazio fu suddiviso il tre magnifiche terrazze: nella prima furono messi a dimora frutteti di piante nane, la seconda fu adornata da aiuole e la terza fu occupata da due ampie zone ellittiche strutturate con alberi e agrumi. Una fedele ricostruzione del parco è ancora visibile in un lavoro di Giusto Utens chiamato "la villa in una lunetta" datato 1599/1602.
Gradevoli passeggiate primaverili aspettano visitatori e novelli sposi che spesso utilizzano quest’angolo di paradiso come set…una location molto popolare tra i fotografi come me! Le statue (fra le quali primeggia la Venere del Giambologna) fanno da ornamento alla maestosità della villa, all’inconfondibile torretta dove spicca l’orologio del diciannovesimo secolo e alla meridiana che in antica maniera scandisce il regolare svolgersi delle stagioni.
All’interno della Villa
Il palazzo invece, da sempre utilizzato come residenza ha ospitato personaggi illustri quali Medici (Don Lorenzo, Cosimo III), Lorena (Leopoldo II) e la famiglia reale italiana dei Savoia (Vittorio Emanuele II, la moglie Rosa Vercelliana). Questi ultimi intervennero sullo stabile arredandolo con mobili e finiture di pregio, si occuparono inoltre dello svolgimento dei lavori per la copertura del bellissimo cortile centrale.
Perno della struttura questo splendido "salone da ballo" vanta una serie di affreschi di Cosimo Gaddi datati al periodo dei Lorena e del Volterrano che, commissionati da Don Lorenzo, riproducevano le gesta della casata dei medici. Le rimanenti stanze, pur differendo tra loro per dimensioni e arredamento, durante la visita mi hanno riservano comunque piacevoli sorprese. La camera della musica ad esempio, dotata di un prezioso pianoforte armonium costruito a Napoli nel 1868, le cui pareti arricchite di arazzi fanno da cornice a un orologio bronzeo francese che scandisce il tempo dal lontano 1770.
Una mia particolare menzione spetta inoltre alla grande sala da pranzo (sala rossa) dove anche qui sono collocati bellissimi arazzi fiamminghi del XVII secolo, tanti ambienti da scoprire arredati da preziosi mobili dell’epoca sabauda.
Non lontano dai luoghi del turismo tradizionale, raccomando a tutti (turisti e non) di uscire dal classico tragitto del centro storico per scoprire questo gioiello di cui in pochi sono a conoscenza e che vi aspetta per essere visitato gratuitamente!
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