Per chi progetta una visita alla Galleria dell’Accademia di Firenze, di certo avrà in come obiettivo la magia delle possenti sculture Michelangelo, prima fra tutte il David. Se pianificate una visita con calma, la Galleria vi offrirà notevoli spunti di riflessione complementare, in grado di soddisfare passioni per la musica, la botanica, curiosità sulla moda nell’arte e le tecniche pittoriche.
La sala del Colosso
Da Vedere:
- Michelangelo Il David ed i Prigioni
- Giambologna Il Ratto delle Sabine
- Botticelli La Madonna ed il Bambino e la Madonna del Mare
La Galleria accoglie i visitatori nella Sala del Colosso, nome riferito alla presenza dei Dioscuri di Montecavallo esposti fino a inizio Novecento. La Sala oggi ospita al centro il modello preparatorio di Giambologna per il Ratto delle Sabine, virtuoso esempio di scultura cinquetesca oggi collocato sotto la Loggia dei Lanzi. Giambologna non scelse in realtà il nome per l’opera, voleva bensì che fosse un puro esempio di talento studiando e modellando ben tre figure all’interno di un unico blocco di marmo. Potreste provare una certa sensazione di piacevole soffocamento da opere d’arte, vista la densità espositiva della sala. Prendete perciò qualche minuto di raccoglimento seduti al centro e riuscirete a farvi conquistare dagli sguardi dipindi da Perugino, Filippino Lippi, Pontormo, Domenico Ghirlandaio e Bronzino.
Scegliere le opere più importanti è una mossa delicata, considerata la portata defli artisti esposti. Curiosa e inconfondibile è però la forma allungata di un pannello esposto accanto all’ingresso sulla destra. Si tratta di un cassone nunziale dipinto, noto come Cassone Adimari. Il cassone riproduce, come in una istantanea, un corteo nunziale che si svolge fra strade e monumenti del centro di Firenze, dove en riconoscibile vi è raffigurato il Battistero. Una vera parata di eleganti custumi alla moda nella Firenze del Quattrocento.
A sinistra del cassone, da non perdere un’opera di piccolo formato attribuita a Botticelli, la Madonna del Mare. Deve il suo nome al paesaggio marino dipinto sullo sfondo e all’attributo mariano sul mantello blu della Vergine, la scintillante e divina “Stella Maris”.
Museo degli Strumenti Musicali
Per gli amanti dell’Opera, teatro e musica classica ecco un vero gioiello di sezione da esplorare con gli occhi ma soprattutto con l’udito. La Galleria dell’Accademia ospita infatti la collezione granducale medicea e lorenese di preziosi strumenti musicali nell’ala del Conservatorio Cherubini (a destra dalla Sala del Colosso). La collezione mostra quanto la musica abbia svolto un ruolo di primo piano nella corte medicea, celebrando l’invenzione del pianoforte, creato proprio per i Medici da Bartolomeo Cristofori. In mezzo a clavicembali, strumenti a fiato e da percussione troverete in particolare alcuni preziosissimi strumenti creati dal maestro Antonio Stradivari.
La Galleria dei Prigioni e la Tribuna: Il David ed i Schiavi di Michelangelo
A proposito di “crescendo”, tale è l’emozione che si prova nel percorrere la Galleria di Prigioni osservando da vicino i colossi non finiti di Michelangelo fino ad arrivare all’apice della perfezione formale, anatomica e complativa sotto il lucernario che ospita il David. Il miglior modo per assorbirne l’aura vittoriosa è ritagliarsi un momento di silenzioso stupore. Vi apparterrà per sempre.
A pochi passi dal David sono esposti tre dipinti di Alessandro Allori che sono un vero e proprio vocabolario di simbolismo floreale. Curiosa, variopinta e intrigante è la chiave per scoprire i messaggi celati dietro narcisi, tulipani, margherite, gigli, mughetti, rose e non-ti-scordar-di-me… un trionfo floreale e simbolico del Rinascimento maturo.
Accanto a questi tre dipinti di grosso formato ecco la soglia dell’antico cuore della galleria. Nel 1784 il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena coverti’ l’antico ospedale di San Marco e convento di san Niccolò di Cafaggio in ambiente di studio dove conferire modelli di opere d’arte per studenti, fondando l’Accademia di Belle Arti. Nell’antica ala dell’ospedale che era utilizzata come corsia delle donne sorge adesso la Gipsoteca Bartolini, dedicata ai modelli in gesso creati dall’artista ottocentesco e professore dell’Accademia Lorenzo Bartolini.
Florentine 13th century and Gothic Painting
Per completare la visita del pian terreno si attraversano le sale che ospitano opere di pittura fiorentina del trecento. Pale d’altare a fondo oro provenienti dalle piu’ importanti chiese fiorentine e complessi conventuali commissionate a Giotto e seguaci come Bernardo Daddi e gli Orcagna.
Primo piano: Givanni da Milano e tardo trecento
In tema di pittura sacra, è certamente interessante (e interattivo) visitare il primo piano del museo che ospita la collezione di dipinti di Giovanni da Milano e pittori del tardo trecento. Video chiari e sintetici spiegano come venivano realizzati con maestria e pazienza le grandi macchine d’altare, partendo dalla selezione delle vene centrali di pioppo, legno resistente e flessibile per accogliere la foglia d’oro e i pigmenti a tempera preparati per riempire il disegno su tavola. Il video riproduce fedelmente le fasi della tecnica pittorica a tempera su tavola descrite nel Libro dell’Arte del pittore e miniatore Cennino Cennini.
L’Accademia è un po’ come la mia seconda casa, adoro percorrere i suoi corridoi specialmente al tardo pomeriggio quando il museo è fruibile con meno folla. Vi consiglio certamente le rare (ed imperdibili) aperure serali d’estate che sono un passaporto per meditare sui valori del “tempo” all’epoca di Michelangelo e degli operosi artigiani fiorentini: lieto e lento vivere, mente brillante, pazienza creativa che ispira. Buona visita!